giovedì 11 novembre 2010

Una possibilità di bellezza


Riporto una parte dell'articolo di Pia Pera, "Foglie cadute, bellezza e incanto", che mi è piaciuta molto.


"Nel 500, al monaco buddista Sen no Rikyu, prima di affrontare l'esame di ammissione come discepolo del grande maestro Takeno Joo, fu chiesto di ripulire cortile e giardino della casa da tè. Rikyu spazzò alla perfezione. A lavoro finito, si fermò con la ramazza in mano, a considerare l'effetto. Deve avere avuto la senzazione che qualcosa mancasse. Si avvicinò a un albero e ne scosse il tronco, finchè il prato perfettamente pulito, si chiazzò di giallo di rosa e d'arancio. Credo che in questo modo abbia dimostrato al maestro di possedere uno spirito capace di assimilare l'essenza di quanto fu poi definito wabi-sabi: pulito, ma non sterile, pulito ma esposto alle metarmofosi del mondo fluttuante. Soprattutto, APERTO ALL'IMPERFEZIONE, AL MUTAMENTO, CAPACE DI SCORGERE PERFINO NEL CUORE DELLA DESOLAZIONE, DELLA SOLITUDINE, DEL FREDDO, DELL'ABBANDONO, UNA POSSIBILITA' DI BELLEZZA."

Pia Pera - Apprendista di Felicità - Gardenia

3 commenti:

Tomaso ha detto...

Interessane ciò che hai scritto, l'autunno è una stagione che ci fa riflettere guardando fuori dalle finestre vediamo tutto che si spoglia le foglie cadono volteggiando nell'aria come farfalle.
Guardando qualche giorno dopo vedi che la vita di quei alberi sembra morta ci da un senso strano...
Qualche mese dopo ritorna la vita la primavera ci dice svegliatevi che il ciclo è passato e la vita è ritornata.
Buona serata cara Viola con il mio tipico abbraccio forte forte,
Tomaso

viola ha detto...

Ciao caro Tomaso sei sempre il benvenuto qui! Sei semplicemente speciale:)
buona serata e un abbraccio :)

the daffodils ha detto...

Son sempre molto interessanti i racconti buddisti. Grazie per averlo condiviso.
Belle foto.
Leo Buscaglia racconta nei suoi libri di quanto lui amasse ammucchiare le foglie nel suo salotto, portava la natura in casa. :0)