da "Le rose più belle per il mio cestino" - di Pia Pera

"Quando primavera si avvicina comincio a spiare i boccioli di rose, dal loro primo apparire minuscolo, serrato, come di scrigni in miniatura, ora cicciotti, ora allungati, talvolta coi sepali disposti capricciosamente a zampillo. Ognuno mi punge di tenerezza mista a curiosità per i toni, le forme compresse all'inverosimile.

Finchè qualcosa comincia a trapelare: la stretta dei sepali si allenta mentre il fiore scalpita per aprirsi incontro alla luce.

Per il bocciolo è la resa, finchè le parti si invertono: la coroncina dei sepali piegata, sconfitta dal piede del fiore trionfante, ora disegnato con linee di architettura Art Nouveau, ora cencioso come nella chiazza di colore di un impressionista, ora dai petali disposti in semplice corolla come in un codice miniato.

Comincia allora il mio lento, stupefatto aggirarmi all'alba di cespuglio in cespuglio, di sarmento in sarmento, con cestino e cesoie per cogliere le rose più belle e portarle sulla scrivania, al riparo dal sole cocente. Un idillio. ..."